Il treno dei bambini
Avevo ricevuto come regalo di compleanno questo libro in pieno periodo di “rimanete in casa causa Covid “. Già il titolo mi faceva pensare a storie tristi, ma gli occhi del bambino in copertina sembrava dirmi “Leggimi”, come in Alice nel Paese delle Meraviglie.
L’autrice poi era Viola Ardone, quindi come non sostenere le quote rosa e leggerlo.
Ho vissuto così una piccola parte di storia italiana del dopoguerra, di cui non sapevo nulla e conosciuto bambini come Americo, portati dal Sud al Nord, oggi si direbbe in affido temporaneo, per dare loro per qualche mese, cibo, scuola e una famiglia ”benestante”. Quasi una doppia vita: una offerta loro da persone pronte ad accoglierli, un nuovo benessere sconosciuto e nuovi affetti, l’altra la vita di prima, bella o brutta che fosse.
Con Americo, soprattutto all’inizio, si ride, anche se il riso è un po’ amaro, si vive e si soffre con lui mentre cresce e compie le sue scelte.
Mi ha anche fatto riflettere su quanto siamo cambiati rispetto ai valori di solidarietà sociale e di egoismo. Chissà oggi quanti di noi sarebbero disposti ad accogliere per qualche mese un ragazzino sceso da una nave ONG.
Silvana
Autore: Viola Ardone
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi – Stile libero big
Anno edizione: 2019
Diana Barbieri
Grazie per la segnalazione. Ho conosciuto uno di quei bambini e, a intervalli, ne ho seguito, da quasi coetanea, la parabola fino al suo epilogo alcuni anni fa. Leggerò volentieri questo libro in omaggio alla sua memoria e a quella dei mei zii che lo accolsero. Ma non sarei così pessimista sul presente: solo nel mio piccolo mondo ho conosciuto e conosco diverse persone che hanno accolto o stanno accogliendo con generosità, e forse con maggiore consapevolezza, la bambini in fuga provenienti da situazioni di grave disagio. E rendo grazie a Dio. ,