Lettera alla scuola
«Nei mesi della pandemia e della didattica a distanza gli adulti hanno avuto una specie di rivelazione. I genitori si sono resi conto che la scuola per tanti versi sta messa male. I docenti si sono resi conto che le famiglie per tanti versi stanno messe male. Noi studenti queste due cose le sapevamo già.»
Ho trovato questa frase in Lettera alla scuola scritto dagli studenti della 3°M dell’Istituto Amaldi, quartiere Castelverde, periferia di Roma. Leggendo con il loro professore Christian Raimo “Lettera a una professoressa” di don Milani, gli studenti si sono domandati quale fosse il vero significato di scuola oggi. Un libro curioso: a scuola si parla di tanti argomenti, ma non della scuola.
Questi studenti hanno provato a farlo: la scuola deve educare, cioè valorizzare il talento di ognuno, insegnare a pensare in modo autonomo e unire studenti, genitori e professori per raggiungere questo obbiettivo.
In Lettera alla scuola tutto questo viene discusso, anche attraverso interviste ai coetanei, vivaci e veri racconti personali, sovente in dialetto romano.
Io mi sono divertita a leggerle, consapevole anche che gli autori del libro hanno ragione con la loro richiesta di attenzione, delusi da un sistema che fa delle persone “oggetto solo di valutazione”, ma che non sempre insegna a essere persone attive, non passive, preparate a comprendere e affrontare il mondo con le sue contraddizioni per diventarne veri protagonisti.
Anna
Autore: Christian Raimo e Classe 3° M istituto Arnaldi di Roma
Editore: Feltrinelli Collana:Feltrinelli Kids
Anno edizione: 2024 In commercio dal: 13 febbraio 2024 Pagine: 176