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Chi siamo La Confraternita della Misericordia (CDM) nasce nel 1577 con le funzioni di una moderna Conferenza di S. Vincenzo. e dal 1678 il Santuario dell'Annunziata è sotto la sua cura e custodia. Ad oggi conta su 150 iscritti e attraverso la formazione di Gruppi di Volontariato è operativa sul territorio chierese a favore della Comunità.
Dove siamo Vieni a trovarci. Siamo a Chieri in Piazza Trieste n. 1, presso il santuario dell'Annunziata.
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 Visita al Santuario


La costruzione si presenta come un’unica navata centrale con una leggera volta a botte, All’inizio l’antica Cappella viene inserita in un tempietto con l’Altare Maggiore, sul quale campeggia l’Affresco dell’Annunziata. Nel Presbiterio, dietro all’altare, è collocata la Sacrestia.
A fianco dell’Altare Maggiore, in alto, si trovano le tribune, nelle quali i nobili e la Corte assistevano alle funzioni, secondo l’uso del tempo.
Due grandi cappelle affiancano la navata e due spazi più piccoli ospitano cappelle minori, volute da Associazioni religiose del borgo. A destra la Cappella di S. Michele Arcangelo, dal 1673 di patronato della Famiglia Montù, che ne curò la costruzione. La tela che raffigura l’Arcangelo S. Michele è una copia di un’opera di Guido Reni.
A sinistra la Cappella dei Re Magi e S. Giuseppe dal 1680 di patronato della famiglia Brea.
La tela con l’Adorazione del Magi è del pittore fiammingo Jan Claret.
Sono presenti quattro sepolcreti, uno ad uso della famiglia Montù, uno per i condannati assistiti in punto di morte dalla Confraternita e due per i Confratelli che desiderano esservi seppelliti.
La facciata si ispira al barocco: due colonne, sormontate da un cornicione rilevato sul piano della facciata, inquadrano il portone d’ingresso, come un portico. Un grande finestrone in alto dona leggerezza all’insieme. Quattro nicchie ospitano altrettante statue.
La costruzione semplice, senza marmi, mobili scolpiti e bronzi, evidenzia il gusto sobrio del costruttore e il budget molto ristretto con il quale dovette operare.
Con i lavori di rinnovamento del 1851 il Presbiterio viene totalmente cambiato. Demolita l’antica Cappella si lascia intatto solo il muro con l’affresco e si costruisce l’attuale altare in marmo con il tempietto a colonne, sormontato da una corona di legno dorata. Posato un bel pavimento di marmo, accanto all’altare si inseriscono due porte, che portano in Sacrestia, riproducenti grazie ricevute. Si aprono quattro logge separate con grate di legno e si cambia il pavimento della stessa Sacrestia, che viene dotata di grandi armadi . Il torinese Cornaglia e il chierese Luigi Angelino affrescano la volta.
La tribuna dell’organo viene rinnovata e costruita la scala di accesso esterna. Accanto al Santuario si costruisce, nella piazzetta, una casetta destinata ai pellegrini e successivamente al Rettore del Santuario, che nel 1951 viene demolita e sostituita poi da un nuovo edificio.
Agli inizi del Novecento, con l’intervento del Rettore del Santuario, si esegue l’intonacatura superiore della facciata, coprendo gli affreschi presenti, dando al Santuario l’attuale aspetto.