Altre Informazioni
Chi siamo La Confraternita della Misericordia (CDM) nasce nel 1577 con le funzioni di una moderna Conferenza di S. Vincenzo. e dal 1678 il Santuario dell'Annunziata è sotto la sua cura e custodia. Ad oggi conta su 150 iscritti e attraverso la formazione di Gruppi di Volontariato è operativa sul territorio chierese a favore della Comunità.
Dove siamo Vieni a trovarci. Siamo a Chieri in Piazza Trieste n. 1, presso il santuario dell'Annunziata.
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Storia delle Confraternite

Definizione

La Confraternita è un’associazione pubblica di fedeli della Chiesa Cattolica che ha lo scopo di incrementare il culto pubblico e di svolgere opere di carità e penitenza, di catechesi non disgiunta dalla cultura.
Ha sede in una Chiesa o in un Oratorio ed è istituita con formale decreto dell’Autorità ecclesiastica che sola la può modificare o sopprimere.

Si possono distinguere almeno quattro tipologie di associazioni.
Confraternite di Devozione che consentono una partecipazione più diretta dei laici alla liturgia. (esempio il culto del S Rosario)
Confraternite dei Penitenti che pongono l’accento sul rigore di comportamento richiesto agli iscritti e sulla necessità del pentimento e della penitenza.
Confraternite di Mestiere (Le cosiddette Arti.) che prestano ai membri di una stessa professione servizi di “mutuo soccorso” e una base di rappresentanza per la categoria.
.Confraternite di Beneficenza , dette Misericordie, che offrono assistenza secondo le sette opere di misericordia spirituali (Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati,vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare i malati e i carcerati, seppellire i morti) e le sette opere di misericordia corporali (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste.).

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Storia delle Confraternite della Misericordia in Europa

L’origine delle Confraternite della Misericordia ha le sue radici nella tradizione sociale e religiosa delle prime forme di partecipazione dei cittadini alla vita della comunità.

Alcuni storici attribuiscono la loro nascita alle prime comunità cristiane, che svilupparono una fitta rete di associazioni di laici, prima osteggiate dall’autorità, poi tollerate e quindi incoraggiate, mutuando forme di organizzazione dai cosiddetti “collegia” romani.
Recenti studi comproverebbero l’esistenza di Confraternite in Europa forse già nel IV° secolo, sicuramente in Francia nell’VIII° e in Italia nel secolo successivo.

L’assoluta mancanza nel corso del Medio Evo di qualsiasi forma di assistenza pubblica e delle più elementari garanzie di sussistenza, specialmente per la parte più disagiata delle collettività, ed il bisogno di ben operare, per amore e timore di Dio, sono le principali motivazioni che inducono i cristiani ad associarsi per aiutarsi reciprocamente.
Con crescente impegno si prodigano nell’opera di proselitismo, cercando di riservarsi un proprio spazio tra le gerarchie ecclesiali, il clero, gli ordini monastici e il popolo, quale cinghia di trasmissione tra queste realtà, come alternativa e sostegno delle attività di pertinenza delle parrocchie.

Fra il sospetto di eresia sul fronte religioso e di opposizione al potere politico sul fronte civile, a partire dal secolo XIV° le Confraternite diventano la forma associativa spontanea e volontaria più diffusa in Europa, con una grande capacità di mobilitazione dei sentimenti popolari e subiscono ripetuti tentativi di “imbrigliarne” lo sviluppo e l’attività.
Si esprimono però, loro malgrado, soltanto nei limiti parrocchiali. Ciò spiega perché ciascuna abbia continuato a vivere concentrata sulla propria particolare forma di devozione o servizio alla propria comunità, sviluppando raramente rapporti di reciproco contatto con altre Confraternite.

Tra il XIV° ed il XVIII° si diffondono in modo capillare in tutta Europa. Molte di esse diventano importanti e potenti economicamente e, pur non impegnandosi direttamente nelle vicende politiche, influiscono ed incidono non poco nelle questioni civili per molti secoli, contribuendo allo sviluppo sociale, artistico ed economico delle comunità. Finanziariamente forti per lasciti, donazioni e contribuzioni dei Confratelli, fondano ospedali, ospizi per poveri e pellegrini, orfanotrofi, erigono chiese, oratori e monumenti, organizzano e gestiscono scuole per diffondere l’istruzione e l’educazione religiosa.

Si impegnano a liberare i carcerati per debiti, a donare sussidi per malati indigenti e doti a ragazze povere, assistono i condannati a morte, gestiscono luoghi di sepoltura, danno alloggio ai pellegrini, provvedono al riscatto dei Cristiani, schiavi dei Saraceni, e dei prigionieri di guerra.

Contribuiscono allo sviluppo delle arti, dotando le loro sedi, (Chiese e Oratori) di sculture, dipinti, ori ed argenti lavorati, paramenti pregiati e biblioteche. Curano la musica ed il canto liturgico.
E’ grazie a loro che patrimoni di cultura e di arte, a loro affidati, sono arrivati oggi fino a noi.

In Italia

Diffuse in tutta Europa, è in Italia che se ne rintraccia la prima documentazione storica con la costituzione della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze del 1244, che è tra le più attive ancora oggi. Notizie certe confermano la presenza di associazioni solo laiche agli albori dell’anno Mille, sia nelle città che nei villaggi italiani, operanti in missioni umanitarie negli ospedali e tra i poveri colpiti da malattie. Una Confraternita di questo tipo è documentata a Viterbo agli inizi del secolo XI° ed a Orvieto alla fine dello stesso secolo.

Tra il XIII° s e il XVI °secolo nascono le Confraternite di Siena, Pontremoli, Volterra,
Pisa, Sansepolcro, Pistoia, Casale Monferrato, Campi Bisenzio, Prato, Livorno.
Nel corso del tempo le Confraternite subiscono sostanziali modificazioni a causa della secolarizzazione delle loro attività. Si evidenziano tendenze alla statalizzazione delle associazioni, che erano vissute con notevole autonomia all’interno della Chiesa Cattolica. La presenza delle Confraternite nel tessuto sociale, e di riflesso anche in quello religioso, subisce un lento ma inesorabile affievolimento.

Dopo l’Unità d’Italia le Confraternite dedite alla beneficienza perdono la loro autonomia e i loro beni vengono confiscati, ad eccezione delle Chiese e degli Oratori loro sedi. Qualsiasi iniziativa in campo sociale deve essere pubblica, quindi soggetta al controllo statale, pur con la garanzia di autonomia statutaria nel rispetto dei Fondatori.

Tra le Misericordie più attente politicamente si forma l’idea di istituire un organismo di riferimento superiore, che dialoghi con il Governo centrale.
Le Confraternite e le Arciconfraternite della Misericordia si riuniscono nel 1899 nella Federazione nazionale delle Misericordie d’Italia con sede in Firenze, oggi ente morale.

All’inizio del Novecento lo Stato sperimenta nuove forme di assistenza come il salario sociale per i disoccupati e l’assicurazione obbligatoria. Durante il ventennio fascista la politica sociale ha nuovo impulso dalla legislazione assicurativa e previdenziale. Si costituiscono l’INPS, l’INAM, l’INAIL, l’OMNI.

Il regime fascista, nel suo obiettivo di convogliare ogni forma di attività assistenziale nello Stato, approva la legge con la quale si sciolgono le Associazioni di Volontariato prive di personalità giuridica e dispone la confisca delle loro attrezzature e del loro patrimonio.

Si crea così una situazione di grave disagio per tutte le Misericordie, superata nel 1934 dall’attribuzione per legge della personalità giuridica alle Confraternite stesse.
Attualmente le Confraternite, ormai note generalmente come Misericordie, costituiscono soprattutto una delle principali componenti del servizio di ambulanze in convenzione con il Servizio 118 Emergenza Sanitaria, e sono attive nella fornitura di servizi socio-sanitari ( ambulatori, trasporti, assistenza disabili, residenze sanitarie assistite) e nelle attività di onoranze funebri.
La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia riunisce oggi oltre 700 Confraternite, alle quali aderiscono circa 670.000 iscritti, dei quali oltre centomila sono impegnati permanentemente in opere di carità (i Confratelli cosiddetti “attivi”).
Le Misericordie sono presenti in tutte le Regioni italiane, ad eccezione della Valle d’Aosta.