Altre Informazioni
Chi siamo La Confraternita della Misericordia (CDM) nasce nel 1577 con le funzioni di una moderna Conferenza di S. Vincenzo. e dal 1678 il Santuario dell'Annunziata è sotto la sua cura e custodia. Ad oggi conta su 150 iscritti e attraverso la formazione di Gruppi di Volontariato è operativa sul territorio chierese a favore della Comunità.
Dove siamo Vieni a trovarci. Siamo a Chieri in Piazza Trieste n. 1, presso il santuario dell'Annunziata.
Newsletter [wysija_form id="1"]
 

“La sorpresa”

“La sorpresa”

Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34a.37-43

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Corinti
1Cor 5, 6-8

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la posta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi.
E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

 Finita la Quaresima, sulla tavola di Pasqua ritornano i piatti prelibati messi da parte per tanto tempo. Tutti ci improvvisiamo un po’ “chef” e, pur con tutte le restrizioni che le circostanze ci impongono, non possono mancare i dolci tradizionali: la colomba e l’uovo, simboli della Pasqua. La colomba: quando l’arca di Noè si arrestò sulle cime dell’Ararat, Noè liberò una colomba, segno della pace tornata tra Dio e l’umanità dopo il diluvio. Poi è diventata anche simbolo di pace fra di noi. Oggi la nostra colomba è piuttosto spennacchiata, speriamo non venga impallinata dagli interessi nazionali, che il virus non contagi anche lei.
L’uovo: è un oggetto intrigante: su di lui hanno riflettuto anche i padri della chiesa orientale. L’uovo sembra un oggetto qualunque, ma dentro nasconde una sorpresa: la vita, il pulcino.
San Giovanni Crisostomo, in una delle sue omelie, paragonava il guscio dell’uovo al corpo umano: come il guscio dell’uovo contiene in sé la vita, così il corpo umano contiene in sé la vita eterna. Quando Gesù è morto, l’involucro umano che lo conteneva, il suo guscio, si è spezzato, e ne è venuta fuori la sua divinità. Il corpo umano è solo un guscio, un involucro esterno.
La vera vita è nascosta dentro.
Bravo San Giovanni, ma a noi fa una gran paura che il guscio si rompa, un po’ perché non lo ricomponi più, e soprattutto perché non sai bene cosa c’è dentro. E se fosse vuoto? E se la sorpresa fosse il nulla?
Quando rompi il porcellino del salvadanaio, trovi dentro le monetine che hai messo, né più né meno; dentro il nostro guscio c’è quello che ci abbiamo messo. Se abbiamo riempito la nostra vita di cose buone, di amore, di giustizia, di senso, la sorpresa saranno amore, giustizia e senso.
Se l’avremo riempita di odio e di egoismo, ci troveremo a dover affrontare i mostri che abbiamo ospitato. E non sarà neppur tanto una sorpresa. Infatti cii era stato detto chiaro: mi avete dato da mangiare, da bere, mi avete vestito… venite di qua. Non mi avete dato da mangiare, da bere, non mi avete vestito…andate di là. Ognuno raccoglie quello che semina.
D’altra parte che senso avrebbe vivere nella giustizia su questa terra, se tanto la “sorpresa” fosse uguale per tutti? Bene e Male sarebbero parole senza senso: perché mai dovrei comportarmi bene? Che male c’è a sbarazzarsi di chi mi ostacola il cammino, se tanto poi è la morte e non la giustizia di Dio ad azzerare tutto?
Anche quelli che hanno messo in croce Gesù hanno avuto la “sorpresa” a Pasqua Pensavano di aver risolto tutti i problemi con una bella pietra sopra. Ma ancora una volta dentro il guscio c’era la sorpresa che non si aspettavano che, a dire il vero, neppure gli apostoli si aspettavano. Tre di loro avevano visto confusamente qualcosa sul Tabor, ma poi sotto la croce se ne erano completamente dimenticati. Ora però anche loro lo ritrovano rivestito di una vita nuova; cosi come noi oggi non ci ritroviamo attorno a un uomo morto venti secoli fa. La Chiesa non è costruita su una tomba, ma su un Vivente, la cui Parola da 2000 anni è proclamata nel mondo.
Gesù l’aveva detto: siamo figli della natura, ma siamo anche figli di Dio. La vita che abbiamo la perderemo, perché siamo figli della natura, ma la ritroveremo, perché siamo anche figli di Dio, il Dio dei viventi e non dei morti.  Questa è la sorpresa di Pasqua.

 

Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morirà in eterno
Rispondiamo insieme: ascoltaci, Signore.

 

Rivolgiamo la nostra preghiera a te. Signore, da questa terra dove stiamo combattendo dei nemici invisibili che minacciano la nostra vita ed anche la coesistenza sociale: la malattia, l’ignoranza, le menzogne e gli egoismi. Su questa nostra umanità martoriata, venga la tua Risurrezione, Signore.   Noi ti preghiamo

 

Stiamo vivendo un momento difficile, Signore, ora che siamo confinati nelle nostre case e la solitudine diventa sempre più pesante. Aiutaci a trovare in noi stessi e nelle piccole cose che la quotidianità ci offre, la forza di sorridere alla vita e alle persone che abbiamo vicino, e fa che ogni giorno ti diciamo grazie per quel che abbiamo.   Noi ti preghiamo

 

Ti ringraziamo, Signore, per la primavera e per i suoi colori, per i profumi che la natura ci offre, per i fiori e le farfalle, per il sole che ci illumina. Aiutaci a non vedere solo le difficoltà e i sacrifici che pur dobbiamo affrontare, ma anche la vita che risorge intorno a noi, per fare festa alla tua Risurrezione.   Noi ti preghiamo

 

Ti ringraziamo per questa nostra terra che tu hai riempito di bellezza e che ora ci manda dei segnali sull’incoscienza e sull’avidità con cui l’abbiamo oltraggiata, invece di esserne i custodi come tu ci avevi comandato. Aiutaci a cambiare profondamente il nostro modo di vivere perché la natura ci resti amica.   Noi ti preghiamo
----------------------
O Padre, che hai ridato la vita al tuo figlio Gesù morto in croce, aiutaci a vivere nel nostro tempo con lo sguardo rivolto verso il tuo Regno, affinché possiamo attraversare gli eventi della vita guidati dalla luce della risurrezione.

 

Non ci sono commenti

Pubblica commento