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“Gli scheletri nell’armadio”

“Gli scheletri nell’armadio”

Lettura di riferimento:

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

Riflessioni:

Tre vangeli su quattro iniziano parlando del Battista e non di Gesù; è un indizio rivelatore della importanza che ha avuto il Battista anche nell’ambito della chiesa primitiva. Forse non era un leader; forse era solo un grande sognatore, ma con quel suo sogno è riuscito a risvegliare la fierezza del popolo ebraico. Non è riuscito a cambiare il mondo ma almeno ha provato a farlo.

Diceva Giovanni: Noi oggi siamo ostaggio dei romani, che ci disprezzano e ci trattano da cani rognosi. Se i nostri padri ci vedessero si vergognerebbero di noi.

Dobbiamo riconquistare la nostra terra non con le armi ma con la nostra dignità di figli di Abramo.

Noi ebrei dobbiamo dimostrare coi fatti di essere migliori di loro: solo così possiamo pretendere di essere rispettati. E’ solo recuperando dignità di fronte a noi stessi che noi potremo guadagnarci il rispetto dei nostri oppressori; tra di noi ci sono troppi ebrei vili, che si vendono per un pezzo di pane, ci sono ebrei traditori, collaborazionisti, ebrei avari, gretti egoisti, più pagani dei pagani; certo che ci disprezzano! Siamo peggio di loro.

Torniamo al di là del Giordano nel deserto e di là come fecero i nostri padri ripartiamo alla conquista morale del paese prima di tutto riconoscendo le nostre colpe e purificandoci da esse con il battesimo e la penitenza. Poi torneremo a Gerusalemme e la riconquisteremo con la nostra superiorità culturale, etica e religiosa.

Questo programma aveva affascinato anche Gesù, poi in seguito ne aveva capito i limiti e si era scostato un po’ da lui, ma Giovanni rimase sempre oggetto di grande rispetto da parte di Gesù.

Quando poi Giovanni fu assassinato da Erode, i suoi discepoli in gran parte confluirono con quelli di Gesù, con cui avevano più affinità, ma anche nella chiesa primitiva conservarono sempre una loro peculiarità, furono sempre “i discepoli di Giovanni”, quasi una corrente distinta in seno al cristianesimo nascente. Questo spiega perché Giovanni è il personaggio più importante del vangelo dopo Gesù.

Oggi coltivare sogni è molto difficile.

Il nostro modello culturale è in crisi: lo sviluppo industriale che ha caratterizzato l’ultimo secolo ha prodotto solchi profondi tra il nord e il sud del mondo ed ora sta presentando il conto da pagare in termini di inquinamento del pianeta, sconvolgendo anche gli equilibri naturali e ambientali. Al momento della creazione, Dio aveva affidato l’universo all’uomo perché lo custodisse, ma noi non l’abbiamo custodito, lo abbiamo saccheggiato. Siamo stati infedeli, abbiamo obbedito non al comando del Dio creatore ma a quello del dio denaro. E ora versiamo lacrime di coccodrillo perché la terra violata si ribella e manda il conto da pagare.

E adesso il terrorismo, la guerra sommersa contro la civiltà occidentale, che si sviluppa altrove ma le cui radici sono proprio qui in casa nostra.

Vi dicevo che oggi coltivare sogni è molto difficile ma credo che il sogno di Giovanni meriti di essere riconsiderato. Possiamo metterci alla riconquista del nostro mondo dimostrando a chi ci fa la guerra che siamo migliori di loro:

da noi non c’ bisogno del burka, noi le donne le trattiamo bene, non le ammazziamo, le paghiamo come gli uomini;

da noi non ci sono sultani pieni di soldi e gente che sopravvive con 400 euro al mese;

da noi non si vedono armi in giro, neppure in televisione;

da noi non si lapida nessuno, la giustizia è veloce ed efficiente, chi rompe paga;

da noi non ci sono personaggi loschi a occupare posti di responsabilità nelle istituzioni pubbliche, nelle banche….

Magari fosse vero!

Capite che la strada è ancora molto lunga? Occorre tornare nel deserto, fare penitenza, rivedere profondamente il nostro stile di vita rispetto al comando di Dio di custodire la terra, rispetto ai valori di giustizia, fedeltà e di onestà annunciati dal vangelo, nella speranza che, quando Cristo tornerà sulla terra, ci sia ancora qualcuno che lo riconosca.

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